Chirurgia delle lesioni Condrali

Intervento chirurgico

L'intervento spiegato

L’intervento chirurgico in presenza di lesioni delle cartilagini condrali viene effettuato in anestesia spinale.

Si procede in prima istanza ad una artroscopia diagnostica e, una volta identificata la lesione, si procede al suo trattamento.

Per effettuare l’artroscopia il primo step prevede il posizionamento di un laccio emostatico alla radice della coscia, poi vengono praticate due piccole incisioni ai lati del tendine rotuleo e vengono introdotti gli strumenti per l’artroscopia. A questo punto l’articolazione viene irrigata con una soluzione salina per espandere il ginocchio, l’immagine così ottenuta viene proiettata sullo schermo.

Le lesioni delle cartilagini condrali sono ampiamente studiate pre-operatoriamente con radiografie e RMN e, in base alle loro caratteristiche, si decide come trattarle.
Se si tratta di lesioni superficiali e di dimensioni ridotte si asportano direttamente riducendole in frammenti.
Se le lesioni, invece, sono più ampie e profonde, tanto da arrivare sino al piano osseo, si possono eseguire trattamenti differenti; una opzione possibile è quella di effettuare una mosaicoplastica, ovvero un trapianto autologhi di cartilagine che viene effettuato contestualmente all’artroscopia; una possibile alternativa sono le tecniche ACI e MACI, in questo caso durante l’artroscopia viene prelevato del materiale cartilagineo che viene inviato in laboratorio per creare una membrana cartilaginea che verrà impiantata in un secondo intervento; un’altra possibilità è quella di utilizzare delle strutture sintetiche, i così detti scaffolds, che aiutano i tessuti a rigenerarsi e a ricreare una struttura simile a quella cartilaginea.

A prescindere dalla tecnica utilizzata per trattare le lesioni delle cartilagini condrali al termine della procedura chirurgica la soluzione salina viene rimossa, le incisioni chirurgiche vengono irrigate con anestetico locale. Infine, si chiudono le incisioni con steri-strips adesivi o punti staccati, con cerotti pre-medicati e un bendaggio.

La durata dell’intervento varia in base alla tecnica scelta per trattare le lesioni ma in media è di circa 90 minuti.

Il decorso post-operatorio - cosa succede dopo l'intervento

Nelle settimane successive all’intervento è importante impostare un protocollo di riabilitazione fisioterapica; in una prima fase post-operatoria, mentre la cartilagine è ancora in via di guarigione, è indispensabile proteggere la superficie articolare del ginocchio dai carichi. Per questo motivo viene posizionato un tutore e il paziente dovrà iniziare a deambulare con due stampelle, senza carico. Un corretto protocollo riabilitativo contribuisce a ripristinare la mobilità dell’articolazione. Successivamente la fisioterapia sarà incentrata sul potenziamento muscolare.

Il tempo necessario per la completa guarigione è molto variabile, in base alle caratteristiche del paziente e alla tipologia della lesione; di conseguenza il ritorno all’attività sportiva è fortemente condizionato dai tempi necessari per ottenere il recupero funzionale dell’articolazione e la guarigione della cartilagine; in linea generale bisogna attendere almeno 12 mesi prima di riprendere lo sport, soprattutto quelli ad alta impatto articolare, come la corsa.